A nessuno interessa scoprire la verità sul caso giudiziario di Claus von Bulow. Tutti già la conoscono, la vedono scritta nel comportamento distaccato e arrogante dell'imputato e fanno a gara ad arricchire di torbidi particolari il piano criminale che lui avrebbe così abilmente architettato: sposare una donna ricca e affascinante (ma insicura e vulnerabile), vivere con lei per alcuni anni nel lusso più sfrenato e poi ucciderla per poter soddisfare liberamente desideri pubblici e nascoste perversioni. Ma Alan Dershowitz (famoso penalista americano, specializzato in difese 'impossibili') non si accontenta dei pettegolezzi prima sussurrati e ora esibiti, dei loschi racconti di un passato ambiguo, delle facili accuse che l'impassibile e cinico Claus è destinato ad attirare su di sé. Dershowitz vuole, con tenacia e passione, scoprire la verità che si nasconde dietro un'apparenza scandalosamente lampante. E durante un processo tempestoso e costellato di colpi di scena, l'intera storia di Claus emergerà dagli abissi creati dalle menzogne e dalle supposizioni, rivelandosi come un oggetto multiforme e sfuggente, plasmato dalla mente e dalle parole di chi racconta... Sorprendente ed emozionante resoconto di un fatto realmente accaduto, "Il mistero von Bulow" è avvincente come un giallo d'alta classe e sembra creato dalla fantasia di Hitchcock o di Chandler, tanto che i fantasmi che lo popolano hanno già il loro alter ego cinematografico nel volto intenso e sofferto di Glenn Close e in quello aristocratico e sensuale di Jeremy Irons. Al lettore italiano il libro offre inoltre l'occasione di partecipare 'dal vivo' a un processo celebrato con il rito accusatorio (introdotto recentemente nel nostro paese), una procedura che può, come afferma Gian Domenico Pisapia nella sua prefazione, "contribuire a fa emergere la verità, e quindi a fare giustizia, meglio di quanto non riescano a fare i processi al modello inquisitorio".